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Il Karbyk è a tutti gli effetti una “bicicletta” (velocipede per il Codice della Strada Italiano) che rientra nella categoria meno conosciuta delle “recumbent”.
Le recumbent sono appunto “biciclette” che hanno la particolarità di pedalare in posizione più o meno distesa.
A loro volta sono suddivise in molteplici versioni: a 2, 3 o 4 ruote, spesso anche biposto, per una gamma di soluzioni e specifiche che fanno “impallidire” la classica-comune bicicletta.

Per chi vuole saperne di più, ormai in internet si può trovare ogni informazione per farsi una certa “cultura” di questo mondo, nato agli inizi del secolo scorso, e che sin dagli albori ha dimostrato di poter eguagliare – e quasi sempre migliorare – le prestazioni del classico velocipede.

Come esistono veicoli a motore differenti (moto, auto, furgoni, etc) ed esistono vetture Utilitarie, Berlina, Cabrio, Suv, Monovolumi, Pick-up eccetera, differenti tra loro per “gusto” e/o utilizzo, anche il mondo-recumbent presenta una estrema gamma di modelli diversi per scopo e praticità d’uso: ogni veicolo ha i suoi pregi ed i suoi difetti.

Questo sito non intende infatti affermare quale sia il velocipede migliore perchè ognuno ha le proprie esigenze ed opinioni (che vanno sempre rispettate e mai criticate), ma presentare in prima persona esclusivamente questo veicolo, pensato, progettato e costruito completamente in Italia.

Il karbyk è stato progettato in origine per un impiego sportivo dedicato espressamente a gare in stile “Formula Uno; negli anni ha infatti partecipato a competizioni ed eventi anche molto diverse tra loro, presenti non solo in Italia, ma anche in Europa ed oltre.

Per fare quanto sopra, sono state impiegate molte energie per comprendere e sviluppare al meglio un veicolo che potesse venir prodotto e venduto in serie: non parliamo di prototipi o studi-rendering, ma di un oggetto concreto, utilizzato e testato da anni in condizioni estremamente differenti, che oggi dimostrano una molteplicità di utilizzo ed una adattabilità molto particolare.
La ricerca non si è mai fermata, ed oggi esistono anche le versioni a pedalata assistita, per aumentare ulteriormente le possibilità di utilizzo anche ad utilizzatori che magari prima non avrebbero mai pensato di usare un “velocipede”.

Il risultato finale potrà piacervi o meno, ma abbiamo una assoluta certezza: conosciamo cosa dice del karbyk chi l’ha veramente provato, ed anche le critiche di chi invece non c’è mai salito ma crede di sapere già tutto.
Per chi è scettico, possiamo solo essere disponibili a farvi provare, perché chi critica senza salirci non verrà mai convinto, e - per nostra scelta – rinunciamo a rispondere alle polemiche sterili di chi non sa fare altro.

Nel progettarlo abbiamo ovviamente fatto delle scelte tecniche che poi hanno portato al prodotto che vedete: se amate un’auto cabrio non comprerete un monovolume, né probabilmente acquisterete un mega-Suv se circolate esclusivamente in città con viuzze strette e senza parcheggi…
Quindi non fate domande o commenti sciocchi e scontati se avete letto quanto sopra: se invece siete curiosi, disposti alla novità, oppure semplicemente non siete soddisfatti della “classica” bicicletta ed avete un desiderio di mobilità alternativa, potrete contattarci anche per farci visita e provare – senza alcun impegno d’acquisto – un karbyk e chiarirvi ogni dubbio. 

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